Teatro di Verbania
progetto
Nuovo Teatro Cittadino Verbania
località
Verbania (VB)
programma
teatro dellopera e sala concerti
cliente
Comune di Verbania
tempi di concorso
2007
progetto
Arata Isozaki, Andrea Maffei
architettura
Hidenari Arai, Takeshi Miura, Kenji Yatsu, Rawad Choubassi, Simone Utzeri, Filippo Biagi, Atsuko Suzuki
architetti associati
Stefano Tozzi, M+T & Partners
strutture
ing. Mutsuro Sasaki, SAPS Tokyo
impianti
Hilson Moran Italia, Milano
progetto
Nuovo Teatro Cittadino Verbania
località
Verbania (VB)
programma
teatro dellopera e sala concerti
cliente
Comune di Verbania
tempi di concorso
2007
progetto
Arata Isozaki, Andrea Maffei
architettura
Hidenari Arai, Takeshi Miura, Kenji Yatsu, Rawad Choubassi, Simone Utzeri, Filippo Biagi, Atsuko Suzuki
architetti associati
Stefano Tozzi, M+T & Partners
strutture
ing. Mutsuro Sasaki, SAPS Tokyo
impianti
Hilson Moran Italia, Milano
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Teatro di Verbania concorso
L’area di intervento si colloca in un contesto residenziale nel centro del quartiere di Intra (Verbania) composto da edifici di uso comune e da una piazza adibita a parcheggio. L’obiettivo del progetto è stato quello di creare un edificio realmente trasformatore del contesto esistente. La forma è stata studiata sia per risolvere al meglio le esigenze funzionali del teatro, sia per ricercare una forma assoluta che diventasse un nuovo polo di riferimento per i cittadini e un elemento caratterizzante il contesto attorno. Nella città contemporanea la costruzione di edifici sempre simili ha portato a contesti indifferenziati in cui non troviamo elementi attrattori che possano indirizzare le tensioni e i movimenti della città. Lo scopo di un edificio pubblico come il nuovo teatro di Verbania era proprio questo: diventare un elemento accentratore della città e trasformare radicalmente il contesto.
La forma Partendo da queste finalità, ci è sembrato importante definire un edificio simbolico di grande valore. La scelta della forma si è indirizzata su quella cubica per riuscire a condensare la massima funzionalità del teatro al suo interno con un valore simbolico monumentale di forte rinnovamento. Come le piramidi, anche un grande volume cubico evoca una forma geometrica elementare che supera qualsiasi vincolo storico e stilistico, diventando una forma meta-fisica di grande fascino.
Il cubo contiene un teatro per prosa, opera e concerti da 500 posti, con relativa torre scenica, una sala per proiezioni cinematografiche da 200 posti e spazi per uffici, camerini, magazzini correlati come richiesto dal Bando. Una vasca di acqua bassa circonda il cubo per staccarlo dalle strade circostanti e isolarlo in un’atmosfera assoluta e metafisica grazie anche ai riflessi dell’acqua.
Edificio ex Camera del Lavoro L’edificio esistente, vincolato dalla Soprintendenza, si pone tangente alle vasche d’acqua e diventa un passaggio obbligato per tutti coloro che vogliono entrare nel teatro. Ciò enfatizza il valore del piccolo edificio, ponendolo al centro dell’attenzione e permette di riutilizzarlo solo ristrutturandolo, senza alcuna trasformazione particolare.
Al piano terra dell’edificio ex Camera del Lavoro si trova il bookshop e ai piani superiori un ristorante e spazi di servizio (cucine, spogliatoi). Mantenendo l’edificio indipendente dal teatro, il ristorante sarà accessibile ogni giorno dai cittadini a piacimento senza dover passare necessariamente dal nuovo impianto.
Una volta attraversato il vecchio edificio, lo spettatore accede attraverso un piazza esterna all’ingresso principale del teatro, ricavato in un taglio orizzontale alla base del cubo.
Sala teatrale principale Lo spazio di ingresso è composto da un foyer adibito anche a spazio espositivo, per unire le due funzioni e dare un carattere particolare all’ingresso. Appena entrati gli spettatori si potranno trovare dentro un’esposizione di vario genere, creando un rapporto diretto di comunicazione tra il Comune e i cittadini. Le mostre cioè non rimarranno isolate e limitate a un piccolo gruppo di visitatori, ma diventeranno coinvolgenti di tutto il pubblico del teatro. Dal foyer si accede direttamente alla sala teatrale da 500 posti con il palcoscenico situato a quota piano terra. Questo permette un grande risparmio di scale di sicurezza dal momento che il pubblico potrà correre allesterno con un breve tragitto. Tale locazione permette inoltre l’accesso dei camion direttamente a fianco del palcoscenico per scaricare o caricare le scenografie dello spettacolo agevolmente. La sala teatrale si compone di una semplice platea inclinata per consentire la migliore curva di visibilità possibile e da una piccola balconata superiore. Le sedute sono fissate su varie strutture in acciaio mobili, che possono essere rimosse e portate in un magazzino interrato grazie a una tecnica di cuscinetti ad aria previsti alla base. La fossa dell’orchestra funge anche da montacarichi per portare le sedute nei magazzini. Questa soluzione permette alla sala di proporsi con varie configurazioni, da quella classica a quella di grande sala vuota senza sedute per vario uso, a quella con palcoscenico centrale e molte altre. La flessibilità di utilizzo della sala permette ai diversi registi di usare l’impianto teatrale per varie forme di sperimentazione e al Comune di Verbania il suo utilizzo per eventi pubblici di vario genere. Una parete apribile separa la sala teatrale dal foyer espositivo. Quando questa venisse completamente aperta, lo spazio della sala principale potrà essere unito con l’ingresso e trasformare nuovamente la sala in modo ancora differente. Lo spettatore si troverà già all’interno della sala appena entrato, ad esempio per convention politiche oppure per piccole fiere locali. La ricerca di flessibilità si trova anche nel palcoscenico dotato di un boccascena formato da tende mobili. Si è preferito evitare un boccascena fisso in murature per non limitare le sperimentazioni teatrali, ma prevedere un sistema di tende completamente apribili che potranno allargare il boccascena o addirittura farlo sparire a seconda delle rappresentazioni.
L’obiettivo del progetto è stato di creare una sala che permettesse i più diversi tipi di rappresentazione e nuove forme di ricerca teatrale. Le finiture sono state progettate molto semplici per non interferire con l’uso tecnico della sala e quindi senza forme decorative particolari, ma solo finalizzate al comfort dello spettatore e all’acustica complessiva. Gli spazi del foyer si ripetono nei due piani superiori e diventano una lunge/bar di ristoro dopo lo spettacolo al secondo piano. Gli spazi camerini, sartoria e sala prove sono previsti al terzo piano, tra la sala principale e quella minore al quarto piano.
Sala piccola La sala da 200 posti è stata progettata per proiezioni cinematografiche e per manifestazioni artistico-culturali di verio genere. Il retro del suo palco confina con la torre scenica della sala grande per ottimizzare l’uso degli spazi. Le due sale cioè si sovrappongono, incastrandosi a vicenda, e creano un unico volume cubico. La platea è stata progettata per avere la massima visibilità dalle sedute verso il palco. Sulla sommità della platea abbiamo predisposto gli spazi di sala proiezione, sala regia e sala controllo. Gli interni della sala sono stati pensati con l’uso di semplici rivestimenti, finalizzati soprattutto all’acustica della sala.
Allultimo piano troviamo gli spazi per uffici del teatro e sale impianti, alternate da corti a cielo aperto che portano la luce naturale agli uffici e che permettono la ventilazione dei locali tecnici.
Materiali Il rivestimento esterno del cubo è progettato in granito bianco di Montorfano, tipica pietra locale bianca per recuperare l’uso di materiali locali familiari ai cittadini. Il disegno della facciata è basato sulll’aggregazione di tre forme base che si compongono in vario modo, sulla base dei calcoli frattali di Robert Ammann. Le tre forme prevedono tre finiture diverse: liscia opaca, liscia lucida e ‘a spacco’, che enfatizza gli strati rocciosi. L’articolazione in forme diverse dello stesso materiale permette una sua interpretazione nelle diverse modalità di utilizzo.
Teatro di Verbania concorso
L’area di intervento si colloca in un contesto residenziale nel centro del quartiere di Intra (Verbania) composto da edifici di uso comune e da una piazza adibita a parcheggio. L’obiettivo del progetto è stato quello di creare un edificio realmente trasformatore del contesto esistente. La forma è stata studiata sia per risolvere al meglio le esigenze funzionali del teatro, sia per ricercare una forma assoluta che diventasse un nuovo polo di riferimento per i cittadini e un elemento caratterizzante il contesto attorno. Nella città contemporanea la costruzione di edifici sempre simili ha portato a contesti indifferenziati in cui non troviamo elementi attrattori che possano indirizzare le tensioni e i movimenti della città. Lo scopo di un edificio pubblico come il nuovo teatro di Verbania era proprio questo: diventare un elemento accentratore della città e trasformare radicalmente il contesto.
La forma Partendo da queste finalità, ci è sembrato importante definire un edificio simbolico di grande valore. La scelta della forma si è indirizzata su quella cubica per riuscire a condensare la massima funzionalità del teatro al suo interno con un valore simbolico monumentale di forte rinnovamento. Come le piramidi, anche un grande volume cubico evoca una forma geometrica elementare che supera qualsiasi vincolo storico e stilistico, diventando una forma meta-fisica di grande fascino.
Il cubo contiene un teatro per prosa, opera e concerti da 500 posti, con relativa torre scenica, una sala per proiezioni cinematografiche da 200 posti e spazi per uffici, camerini, magazzini correlati come richiesto dal Bando. Una vasca di acqua bassa circonda il cubo per staccarlo dalle strade circostanti e isolarlo in un’atmosfera assoluta e metafisica grazie anche ai riflessi dell’acqua.
Edificio ex Camera del Lavoro L’edificio esistente, vincolato dalla Soprintendenza, si pone tangente alle vasche d’acqua e diventa un passaggio obbligato per tutti coloro che vogliono entrare nel teatro. Ciò enfatizza il valore del piccolo edificio, ponendolo al centro dell’attenzione e permette di riutilizzarlo solo ristrutturandolo, senza alcuna trasformazione particolare.
Al piano terra dell’edificio ex Camera del Lavoro si trova il bookshop e ai piani superiori un ristorante e spazi di servizio (cucine, spogliatoi). Mantenendo l’edificio indipendente dal teatro, il ristorante sarà accessibile ogni giorno dai cittadini a piacimento senza dover passare necessariamente dal nuovo impianto.
Una volta attraversato il vecchio edificio, lo spettatore accede attraverso un piazza esterna all’ingresso principale del teatro, ricavato in un taglio orizzontale alla base del cubo.
Sala teatrale principale Lo spazio di ingresso è composto da un foyer adibito anche a spazio espositivo, per unire le due funzioni e dare un carattere particolare all’ingresso. Appena entrati gli spettatori si potranno trovare dentro un’esposizione di vario genere, creando un rapporto diretto di comunicazione tra il Comune e i cittadini. Le mostre cioè non rimarranno isolate e limitate a un piccolo gruppo di visitatori, ma diventeranno coinvolgenti di tutto il pubblico del teatro. Dal foyer si accede direttamente alla sala teatrale da 500 posti con il palcoscenico situato a quota piano terra. Questo permette un grande risparmio di scale di sicurezza dal momento che il pubblico potrà correre allesterno con un breve tragitto. Tale locazione permette inoltre l’accesso dei camion direttamente a fianco del palcoscenico per scaricare o caricare le scenografie dello spettacolo agevolmente. La sala teatrale si compone di una semplice platea inclinata per consentire la migliore curva di visibilità possibile e da una piccola balconata superiore. Le sedute sono fissate su varie strutture in acciaio mobili, che possono essere rimosse e portate in un magazzino interrato grazie a una tecnica di cuscinetti ad aria previsti alla base. La fossa dell’orchestra funge anche da montacarichi per portare le sedute nei magazzini. Questa soluzione permette alla sala di proporsi con varie configurazioni, da quella classica a quella di grande sala vuota senza sedute per vario uso, a quella con palcoscenico centrale e molte altre. La flessibilità di utilizzo della sala permette ai diversi registi di usare l’impianto teatrale per varie forme di sperimentazione e al Comune di Verbania il suo utilizzo per eventi pubblici di vario genere. Una parete apribile separa la sala teatrale dal foyer espositivo. Quando questa venisse completamente aperta, lo spazio della sala principale potrà essere unito con l’ingresso e trasformare nuovamente la sala in modo ancora differente. Lo spettatore si troverà già all’interno della sala appena entrato, ad esempio per convention politiche oppure per piccole fiere locali. La ricerca di flessibilità si trova anche nel palcoscenico dotato di un boccascena formato da tende mobili. Si è preferito evitare un boccascena fisso in murature per non limitare le sperimentazioni teatrali, ma prevedere un sistema di tende completamente apribili che potranno allargare il boccascena o addirittura farlo sparire a seconda delle rappresentazioni.
L’obiettivo del progetto è stato di creare una sala che permettesse i più diversi tipi di rappresentazione e nuove forme di ricerca teatrale. Le finiture sono state progettate molto semplici per non interferire con l’uso tecnico della sala e quindi senza forme decorative particolari, ma solo finalizzate al comfort dello spettatore e all’acustica complessiva. Gli spazi del foyer si ripetono nei due piani superiori e diventano una lunge/bar di ristoro dopo lo spettacolo al secondo piano. Gli spazi camerini, sartoria e sala prove sono previsti al terzo piano, tra la sala principale e quella minore al quarto piano.
Sala piccola La sala da 200 posti è stata progettata per proiezioni cinematografiche e per manifestazioni artistico-culturali di verio genere. Il retro del suo palco confina con la torre scenica della sala grande per ottimizzare l’uso degli spazi. Le due sale cioè si sovrappongono, incastrandosi a vicenda, e creano un unico volume cubico. La platea è stata progettata per avere la massima visibilità dalle sedute verso il palco. Sulla sommità della platea abbiamo predisposto gli spazi di sala proiezione, sala regia e sala controllo. Gli interni della sala sono stati pensati con l’uso di semplici rivestimenti, finalizzati soprattutto all’acustica della sala.
Allultimo piano troviamo gli spazi per uffici del teatro e sale impianti, alternate da corti a cielo aperto che portano la luce naturale agli uffici e che permettono la ventilazione dei locali tecnici.
Materiali Il rivestimento esterno del cubo è progettato in granito bianco di Montorfano, tipica pietra locale bianca per recuperare l’uso di materiali locali familiari ai cittadini. Il disegno della facciata è basato sulll’aggregazione di tre forme base che si compongono in vario modo, sulla base dei calcoli frattali di Robert Ammann. Le tre forme prevedono tre finiture diverse: liscia opaca, liscia lucida e ‘a spacco’, che enfatizza gli strati rocciosi. L’articolazione in forme diverse dello stesso materiale permette una sua interpretazione nelle diverse modalità di utilizzo.