Residenze Citylife Milano
progetto
Residenze Re Citylife
località
Milano
programma
residenze
cliente
Citylife s.r.l.
tempi di concorso
2004
progettazione
2005-2011
termine costruzione
2014
progetto
Arata Isozaki e Andrea Maffei
architettura
Stefano Tozzi, Carlotta Maranesi, Alessandra De Stefani, Mauro Mazzali, Sofia Bedinsky, Atsuko Suzuki, Higaki Seisuke, Francesca Portesine, Maurizio Petronio, Simone Utzeri, Diego Boranga
strutture
Favero & Milan Ingegneria s.p.a., Mirano
impianti
Gianfranco Ariatta, Roberto Menghini, Riccardo Lucchese, Andrea Ambrosi / Ariatta Ingegneria dei sistemi s.r.l., Milano
antincendio
ing. Salvatore Mistretta, Milano
project management
Miprav, Milano
superficie lorda
55.000 mq.
SLP
35.000 mq.
materiali
cemento armato, acciaio, vetro
progetto
Residenze Re Citylife
località
Milano
programma
residenze
cliente
Citylife s.r.l.
tempi di concorso
2004
progettazione
2005-2011
termine costruzione
2014
progetto
Arata Isozaki e Andrea Maffei
architettura
Stefano Tozzi, Carlotta Maranesi, Alessandra De Stefani, Mauro Mazzali, Sofia Bedinsky, Atsuko Suzuki, Higaki Seisuke, Francesca Portesine, Maurizio Petronio, Simone Utzeri, Diego Boranga
strutture
Favero & Milan Ingegneria s.p.a., Mirano
impianti
Gianfranco Ariatta, Roberto Menghini, Riccardo Lucchese, Andrea Ambrosi / Ariatta Ingegneria dei sistemi s.r.l., Milano
antincendio
ing. Salvatore Mistretta, Milano
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Miprav, Milano
superficie lorda
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SLP
35.000 mq.
materiali
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Residenze Citylife
Milano è la città che meglio rappresenta il volto internazionale dell’Italia, paragonabile a Londra, Francoforte, Parigi. Al contrario di numerose città storiche italiane, Milano è più legata al suo sviluppo nell’Ottocento e nel Novecento, ovvero dopo la rivoluzione industriale. In tal senso progettare a Milano rappresentava confrontarsi con il volto più contemporaneo dell’Italia, fatto di fabbriche, metropolitane, cemento e acciaio e non tanto di particolari eredità storiche. Ne è prova il fatto che il movimento Futurista si sia sviluppato soprattutto a Milano, essendo un movimento nato per rispondere ai temi della città contemporanea. Non era quindi particolarmente importante il rapporto con grandi eccellenze già esistenti, ma piuttosto una riflessione sui temi della città contemporanea.
Per sviluppare il progetto abbiamo subito pensato che non era interessante affidare a un unico progettista il disegno dell’intero complesso. Vista la dimensione del lotto abbiamo preferito ambire a re-interpretare la complessità della città attraverso più progettisti che in contrasto tra loro riportassero la tensione di edifici con forme e materiali diversi. In una qualsiasi via di Milano troviamo sempre edifici di epoche diverse e con caratteristiche architettoniche diverse. Da ciò nasce la vivacità di una città, nella tensione dinamica tra opere di periodi successivi in un arcipelago di immagini e di colori.
Questa era la nostra ambizione, nella scelta di lavorare in gruppo.
Nella nostra area abbiamo voluto controllare la progettazione attraverso un sistema matematico: il penrose pattern. Ideato da un matematico inglese, esso permette di creare una complessità di forme romboidali sempre uguali, ma accostate in modo infinitamente diverso grazie a variabili matematiche. Le dimensioni delle linee sono sempre uguali e quindi bastava decidere una misura conveniente alle tipologie per applicarla ovunque e controllare così il risultato dimensionale e distributivo. Su questa base abbiamo applicato le tipologie residenziali e il volume per uffici come estrusioni verticali del pattern. Le residenze si distribuiscono intorno a un giardino interno di ciliegi, che continua il tema del parco nelle residenze, e crescono in altezza dirigendosi verso il grattacielo. Nel disegno delle facciate abbiamo riportato la casualità matematica del pattern, alternando ritmicamente terrazzi, pietra, vetro e frangisole in lunghe strisce verticali.
Residenze Citylife
Milano è la città che meglio rappresenta il volto internazionale dell’Italia, paragonabile a Londra, Francoforte, Parigi. Al contrario di numerose città storiche italiane, Milano è più legata al suo sviluppo nell’Ottocento e nel Novecento, ovvero dopo la rivoluzione industriale. In tal senso progettare a Milano rappresentava confrontarsi con il volto più contemporaneo dell’Italia, fatto di fabbriche, metropolitane, cemento e acciaio e non tanto di particolari eredità storiche. Ne è prova il fatto che il movimento Futurista si sia sviluppato soprattutto a Milano, essendo un movimento nato per rispondere ai temi della città contemporanea. Non era quindi particolarmente importante il rapporto con grandi eccellenze già esistenti, ma piuttosto una riflessione sui temi della città contemporanea.
Per sviluppare il progetto abbiamo subito pensato che non era interessante affidare a un unico progettista il disegno dell’intero complesso. Vista la dimensione del lotto abbiamo preferito ambire a re-interpretare la complessità della città attraverso più progettisti che in contrasto tra loro riportassero la tensione di edifici con forme e materiali diversi. In una qualsiasi via di Milano troviamo sempre edifici di epoche diverse e con caratteristiche architettoniche diverse. Da ciò nasce la vivacità di una città, nella tensione dinamica tra opere di periodi successivi in un arcipelago di immagini e di colori.
Questa era la nostra ambizione, nella scelta di lavorare in gruppo.
Nella nostra area abbiamo voluto controllare la progettazione attraverso un sistema matematico: il penrose pattern. Ideato da un matematico inglese, esso permette di creare una complessità di forme romboidali sempre uguali, ma accostate in modo infinitamente diverso grazie a variabili matematiche. Le dimensioni delle linee sono sempre uguali e quindi bastava decidere una misura conveniente alle tipologie per applicarla ovunque e controllare così il risultato dimensionale e distributivo. Su questa base abbiamo applicato le tipologie residenziali e il volume per uffici come estrusioni verticali del pattern. Le residenze si distribuiscono intorno a un giardino interno di ciliegi, che continua il tema del parco nelle residenze, e crescono in altezza dirigendosi verso il grattacielo. Nel disegno delle facciate abbiamo riportato la casualità matematica del pattern, alternando ritmicamente terrazzi, pietra, vetro e frangisole in lunghe strisce verticali.