Nuova Sede Provincia di Bergamo
località
Bergamo, Italia
programma
nuova sede della Provincia
cliente
Provincia di Bergamo
concorso
aprile 2009
progetto
Arata Isozaki, Andrea Maffei
team di progettazione
Mauro Mazzali, Alessandra De Stefani, Carlotta Maranesi, Takeshi Miura, Seisuke Higaki
architetti associati
arch. Attilio Gobbi, Bergamo
coordinamento della sicurezza
Favero & Milan Ingegneria spa
strutture
Favero & Milan Ingegneria spa
impianti
ing. Manuele Petranelli, Spring, Firenze
consulenti paesaggio
Catherine Mosbach, Alessandro Rocca
consulenti traffico
Bruno Gritti
R.U.P.
arch. Giuseppe Epinati
dimensioni
superficie del lotto
6041 mq.
superficie lorda fuori terra
16.239,68 mq.
superficie lorda interrata
12.303,34 mq.
altezza massima fuori terra
47.3 m
strutture
cemento armato e acciaio
facciate
doppia pelle ventilata
impianti
impianti geotermici per il risparmio energetico e travi fredde
località
Bergamo, Italia
programma
nuova sede della Provincia
cliente
Provincia di Bergamo
concorso
aprile 2009
progetto
Arata Isozaki, Andrea Maffei
team di progettazione
Mauro Mazzali, Alessandra De Stefani, Carlotta Maranesi, Takeshi Miura, Seisuke Higaki
architetti associati
arch. Attilio Gobbi, Bergamo
coordinamento della sicurezza
Favero & Milan Ingegneria spa
strutture
Favero & Milan Ingegneria spa
impianti
ing. Manuele Petranelli, Spring, Firenze
consulenti paesaggio
Catherine Mosbach, Alessandro Rocca
consulenti traffico
Bruno Gritti
R.U.P.
arch. Giuseppe Epinati
dimensioni
superficie del lotto
6041 mq.
superficie lorda fuori terra
16.239,68 mq.
superficie lorda interrata
12.303,34 mq.
altezza massima fuori terra
47.3 m
strutture
cemento armato e acciaio
facciate
doppia pelle ventilata
impianti
impianti geotermici per il risparmio energetico e travi fredde
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Nuova sede della Provincia di Bergamo – concorso
Negli scorsi anni, le interessanti occasioni offerte alla città dalla celebre iniziativa di BergamoScienza hanno proposto due relatori – W.J.Mitchell e L.E.Robertson – che sul tema dei grattacieli hanno espresso opinioni radicalmente opposte. Mitchell li ritiene ormai obsoleti, sostituiti dal progresso telematico, Robertson li considera addirittura degli antidoti al consumo di territorio, all’inquinamento e a molti altri problemi delle città. Impossibile dire chi dei due abbia ragione, e forse è persino inutile chiederselo, perché la risposta può essere solo specifica – dove e quando – e intrinsecamente architettonica – come. Sappiamo bene che un edificio alto per uffici può costringere a eccessivi e dispendiosi trasferimenti verticali dei suoi frequentatori; è altrettanto chiaro che se l’incidenza del core – scale, ascensori e servizi – è troppo alta rispetto alla superficie utile, i costi sia di costruzione che di gestione si moltiplicano esponenzialmente. Ma è chiaro che al di la di questi due aspetti, pur importantissimi, l’argomento decisivo di ogni nuova architettura sta nel rapporto con il suo intorno, e in questo caso si tratta della città di Bergamo. Non crediamo che un edificio alto quasi 90 metri in questa specifica posizione, a poca distanza dal centro, sia la risposta più appropriata per una città misurata come Bergamo, dove non solo l’altezza massima degli edifici più recenti è molto più contenuta, ma che soprattutto gode della straordinaria presenza della Città Alta e dei colli. E’ chiaro che il nuovo edificio per la sede della Provincia dovrà certamente distinguersi nel panorama urbano, ed avere quindi una propria immagine, autorevole e ben riconoscibile, ma privilegiare questo aspetto al proprio rapporto con la città circostante, espone al rischio di scalfirne la singolarità e di omologarla ad altre realtà urbane di minore eccellenza. E’ vero che il riferimento del nuovo progetto non può essere solo la Bergamo attuale, visto soprattutto che al nuovo edificio è stato correttamente affidato anche il compito di dare avvio ad una nuova fase di sviluppo della città oltre la cinta ferroviaria, nell’area di Bergamo Sud. Ma anche questo esteso e importantissimo intervento di riqualificazione urbana – e di conseguenza i vari interventi locali che nel tempo lo andranno a comporre – dovrà stabilire un rapporto non ostile con la città esistente.
Da queste considerazioni è nata l’idea di “arrotolare” il grattacielo su se stesso, proponendo una architettura più contenuta ma comunque inedita e di forte identità, costruita attorno ad una regola semplice in grado di rivolgere alla città non una, ma molteplici immagini differenti. L’edificio non si eleva fino a 88m, come consentito dal bando, ma sviluppa le superfici richieste in orizzontale, entro i limiti dell’area di concorso, allargandosi con una base circolare di due piani su cui appoggia il grattacielo orizzontale che si avvolge su sé stesso fino ad un’altezza di 46,2m.
La presenza architettonica del nuovo edificio è stata quindi verificata nelle più importanti vedute complessive della città. Sempre più persone, nel mondo, conoscono Bergamo grazie alla presenza dell’aeroporto internazionale, e l’immagine della città che si presenta a tutti costoro è quella scorta da distanza e dall’alto.
Si tratta di una veduta simile a quella che è da sempre possibile ai cittadini – e ai medesimi turisti – quando si affacciano dagli spalti delle mura venete, guardando verso la pianura.
Ma la più famosa veduta, quella che più frequentemente viene associata al suo nome e che ricorre spesso nelle sue rappresentazioni è quella che meglio si percepisce dalla attuale circonvallazione, nel punto in cui l’edificato si dirada in corrispondenza di viale Europa.
Qui, in modo particolare, il nuovo edificio mostrerà la propria immagine più memorabile, in attesa che il progetto di Bergamo Sud prenda avvio e inglobi questa nuova architettura in un ambiente urbano di grande qualità.
Il progetto della Nuova Sede della Provincia distribuisce le funzioni su due piani circolari di basamento e poi su 9 piani del grattacielo orizzontale che si avvolge a spirale su sé stesso. I primi due piani sono grandi open space caratterizzati da una maglia strutturale 8×8m a parte i due core di 12×12m che proseguono nei piani superiori. Al piano terra sono previste le funzioni di primo interesse per il pubblico: una sala conferenze da 286 posti per eventi di vario genere, una biblioteca, un asilo per i dipendenti, una caffetteria collegata alla mensa aziendale situata al primo piano interrato. Queste funzioni sono circondate da uffici, illuminati anche da una corte interna al primo piano. Il grattacielo orizzontale dei piani superiori si basa sul modulo di 1,5m di facciata per permettere una suddivisione degli uffici secondo i moduli dimensionali richiesti dal DPP. Sulla base di questo il grattacielo si sviluppa per ogni lato a fasce di 3 piani con 4 moduli di 12m ciascuno, per una lunghezza massima di 48m per lato. Tale scelta permette di razionalizzare le strutture dell’edificio, attraverso strutture reticolari a ponte con grandi diagonali sempre a passo di 12m. La larghezza contenuta dei lati dell’edificio, pari a 13,5m, consente di concentrare le strutture solo in facciata e di lasciare lo spazio interno completamente libero da altri pilastri. Ciò permette di avere sempre un grande open space, in cui le partizioni degli uffici possono essere collocate in vario modo e che darà ampia flessibilità per usi futuri. Tale modularità si ripete girando a 90 gradi e salendo simmetricamente al piani superori con un effetto di crescita a spirale dell’edificio attorno a una corte interna. Questa soluzione libera il progetto da un effetto pesante di monoliticità senza adottare la tipologia a torre verticale, che risulterebbe invadente nello skyline bergamasco. Ciò consente una permeabilità visiva da vari punti intorno a collegamento tra le due parti di Bergamo, oggi divise dalla ferrovia. Due cores angolari consentono di raggiungere i vari livelli dell’edificio attraverso ascensori panoramici, scale di sicurezza vetrate e montacarichi al loro interno. I cores contengono due cavedi principali per il passaggio degli impianti ai vari piani, salendo dai locali tecnici, previsti ai piani interrati. Il vuoto interno dell’edificio è caratterizzato da alberature che salgono dalla corte del primo piano. L’edificio si compone così di tre grandi terrazze panoramiche, utilizzabili per eventi pubblici. La prima, di copertura del primo piano, a forma semi-circolare, costituisce una grande piazza rialzata, parzialmente coperta e consente una visione a 360° del paesaggio. La terrazza ad L del 5° piano si affaccia verso Bergamo Alta e verso il centro della città. Questa ospita una “sky lobby” aperta per grandi eventi di pubblico, vista l’eccezionale visione panoramica della città da uno spazio esterno, ma coperto dai piani superiori e quindi utilizzabile anche in caso di maltempo. La terrazza dell’8° piano si affaccia verso Bergamo Sud e permetterà una visione costante delle nuove trasformazioni della città, secondo il nuovo Piano. Gli uffici saranno dotati di pavimenti galleggianti, per le distribuzioni impiantistiche a terra, controsoffitti in pannelli di alluminio microforato fonoassorbenti, condizionamento con sistema a “travi fredde” per un benessere ambientale senza gettate dirette di aria sul corpo. Le luci degli uffici saranno dotate di sistema dimerabile, con un controllo computerizzato della luce nei vari momenti della giornata per avere sempre la stessa quantità di luce negli uffici.
Nuova sede della Provincia di Bergamo – concorso
Negli scorsi anni, le interessanti occasioni offerte alla città dalla celebre iniziativa di BergamoScienza hanno proposto due relatori – W.J.Mitchell e L.E.Robertson – che sul tema dei grattacieli hanno espresso opinioni radicalmente opposte. Mitchell li ritiene ormai obsoleti, sostituiti dal progresso telematico, Robertson li considera addirittura degli antidoti al consumo di territorio, all’inquinamento e a molti altri problemi delle città. Impossibile dire chi dei due abbia ragione, e forse è persino inutile chiederselo, perché la risposta può essere solo specifica – dove e quando – e intrinsecamente architettonica – come. Sappiamo bene che un edificio alto per uffici può costringere a eccessivi e dispendiosi trasferimenti verticali dei suoi frequentatori; è altrettanto chiaro che se l’incidenza del core – scale, ascensori e servizi – è troppo alta rispetto alla superficie utile, i costi sia di costruzione che di gestione si moltiplicano esponenzialmente. Ma è chiaro che al di la di questi due aspetti, pur importantissimi, l’argomento decisivo di ogni nuova architettura sta nel rapporto con il suo intorno, e in questo caso si tratta della città di Bergamo. Non crediamo che un edificio alto quasi 90 metri in questa specifica posizione, a poca distanza dal centro, sia la risposta più appropriata per una città misurata come Bergamo, dove non solo l’altezza massima degli edifici più recenti è molto più contenuta, ma che soprattutto gode della straordinaria presenza della Città Alta e dei colli. E’ chiaro che il nuovo edificio per la sede della Provincia dovrà certamente distinguersi nel panorama urbano, ed avere quindi una propria immagine, autorevole e ben riconoscibile, ma privilegiare questo aspetto al proprio rapporto con la città circostante, espone al rischio di scalfirne la singolarità e di omologarla ad altre realtà urbane di minore eccellenza. E’ vero che il riferimento del nuovo progetto non può essere solo la Bergamo attuale, visto soprattutto che al nuovo edificio è stato correttamente affidato anche il compito di dare avvio ad una nuova fase di sviluppo della città oltre la cinta ferroviaria, nell’area di Bergamo Sud. Ma anche questo esteso e importantissimo intervento di riqualificazione urbana – e di conseguenza i vari interventi locali che nel tempo lo andranno a comporre – dovrà stabilire un rapporto non ostile con la città esistente.
Da queste considerazioni è nata l’idea di “arrotolare” il grattacielo su se stesso, proponendo una architettura più contenuta ma comunque inedita e di forte identità, costruita attorno ad una regola semplice in grado di rivolgere alla città non una, ma molteplici immagini differenti. L’edificio non si eleva fino a 88m, come consentito dal bando, ma sviluppa le superfici richieste in orizzontale, entro i limiti dell’area di concorso, allargandosi con una base circolare di due piani su cui appoggia il grattacielo orizzontale che si avvolge su sé stesso fino ad un’altezza di 46,2m.
La presenza architettonica del nuovo edificio è stata quindi verificata nelle più importanti vedute complessive della città. Sempre più persone, nel mondo, conoscono Bergamo grazie alla presenza dell’aeroporto internazionale, e l’immagine della città che si presenta a tutti costoro è quella scorta da distanza e dall’alto.
Si tratta di una veduta simile a quella che è da sempre possibile ai cittadini – e ai medesimi turisti – quando si affacciano dagli spalti delle mura venete, guardando verso la pianura.
Ma la più famosa veduta, quella che più frequentemente viene associata al suo nome e che ricorre spesso nelle sue rappresentazioni è quella che meglio si percepisce dalla attuale circonvallazione, nel punto in cui l’edificato si dirada in corrispondenza di viale Europa.
Qui, in modo particolare, il nuovo edificio mostrerà la propria immagine più memorabile, in attesa che il progetto di Bergamo Sud prenda avvio e inglobi questa nuova architettura in un ambiente urbano di grande qualità.
Il progetto della Nuova Sede della Provincia distribuisce le funzioni su due piani circolari di basamento e poi su 9 piani del grattacielo orizzontale che si avvolge a spirale su sé stesso. I primi due piani sono grandi open space caratterizzati da una maglia strutturale 8×8m a parte i due core di 12×12m che proseguono nei piani superiori. Al piano terra sono previste le funzioni di primo interesse per il pubblico: una sala conferenze da 286 posti per eventi di vario genere, una biblioteca, un asilo per i dipendenti, una caffetteria collegata alla mensa aziendale situata al primo piano interrato. Queste funzioni sono circondate da uffici, illuminati anche da una corte interna al primo piano. Il grattacielo orizzontale dei piani superiori si basa sul modulo di 1,5m di facciata per permettere una suddivisione degli uffici secondo i moduli dimensionali richiesti dal DPP. Sulla base di questo il grattacielo si sviluppa per ogni lato a fasce di 3 piani con 4 moduli di 12m ciascuno, per una lunghezza massima di 48m per lato. Tale scelta permette di razionalizzare le strutture dell’edificio, attraverso strutture reticolari a ponte con grandi diagonali sempre a passo di 12m. La larghezza contenuta dei lati dell’edificio, pari a 13,5m, consente di concentrare le strutture solo in facciata e di lasciare lo spazio interno completamente libero da altri pilastri. Ciò permette di avere sempre un grande open space, in cui le partizioni degli uffici possono essere collocate in vario modo e che darà ampia flessibilità per usi futuri. Tale modularità si ripete girando a 90 gradi e salendo simmetricamente al piani superori con un effetto di crescita a spirale dell’edificio attorno a una corte interna. Questa soluzione libera il progetto da un effetto pesante di monoliticità senza adottare la tipologia a torre verticale, che risulterebbe invadente nello skyline bergamasco. Ciò consente una permeabilità visiva da vari punti intorno a collegamento tra le due parti di Bergamo, oggi divise dalla ferrovia. Due cores angolari consentono di raggiungere i vari livelli dell’edificio attraverso ascensori panoramici, scale di sicurezza vetrate e montacarichi al loro interno. I cores contengono due cavedi principali per il passaggio degli impianti ai vari piani, salendo dai locali tecnici, previsti ai piani interrati. Il vuoto interno dell’edificio è caratterizzato da alberature che salgono dalla corte del primo piano. L’edificio si compone così di tre grandi terrazze panoramiche, utilizzabili per eventi pubblici. La prima, di copertura del primo piano, a forma semi-circolare, costituisce una grande piazza rialzata, parzialmente coperta e consente una visione a 360° del paesaggio. La terrazza ad L del 5° piano si affaccia verso Bergamo Alta e verso il centro della città. Questa ospita una “sky lobby” aperta per grandi eventi di pubblico, vista l’eccezionale visione panoramica della città da uno spazio esterno, ma coperto dai piani superiori e quindi utilizzabile anche in caso di maltempo. La terrazza dell’8° piano si affaccia verso Bergamo Sud e permetterà una visione costante delle nuove trasformazioni della città, secondo il nuovo Piano. Gli uffici saranno dotati di pavimenti galleggianti, per le distribuzioni impiantistiche a terra, controsoffitti in pannelli di alluminio microforato fonoassorbenti, condizionamento con sistema a “travi fredde” per un benessere ambientale senza gettate dirette di aria sul corpo. Le luci degli uffici saranno dotate di sistema dimerabile, con un controllo computerizzato della luce nei vari momenti della giornata per avere sempre la stessa quantità di luce negli uffici.