Infopoint Expo 2015 Milano
Progetto
Infopoint Expo 2015 Milano- concorso
località
Milano, Italia
programma
Realizzazione di un padiglione/installazione temporaneo per Expo 2015 Milano
cliente
La Triennale di Milano
tempi di concorso
Febbraio-Marzo 2013
progetto
Andrea Maffei
coordinamento
Alessandra De Stefani / Andrea Maffei Architects
design team
Alessandra De Stefani, Takeshi Miura, Takatoshi Oki, Roberto Balduzzi/ Andrea Maffei Architects
consulenti
D&D srl – stime economiche e computo metrico estimativo, Canobbio S.p.A. – consulenza sistema costruttivo, strutturale, impiantistico
area totale
2.250 mq
superficie coperta
1.383,5 mq
Progetto
Infopoint Expo 2015 Milano- concorso
località
Milano, Italia
programma
Realizzazione di un padiglione/installazione temporaneo per Expo 2015 Milano
cliente
La Triennale di Milano
tempi di concorso
Febbraio-Marzo 2013
progetto
Andrea Maffei
coordinamento
Alessandra De Stefani / Andrea Maffei Architects
design team
Alessandra De Stefani, Takeshi Miura, Takatoshi Oki, Roberto Balduzzi/ Andrea Maffei Architects
consulenti
D&D srl – stime economiche e computo metrico estimativo, Canobbio S.p.A. – consulenza sistema costruttivo, strutturale, impiantistico
area totale
2.250 mq
superficie coperta
1.383,5 mq
nessun link al momento
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nessuna pubblicazione al momento
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Infopoint Expo 2015 Milano – concorso
Il Concept
Considerata la collocazione dell’opera all’interno di un contesto dal forte carattere storico e simbolico, ovvero esattamente in asse tra il Castello Sforzesco e la Via Dante, che conduce al Duomo della città, abbiamo ritenuto fondamentale realizzare una struttura fortemente permeabile da un punto di vista sia visivo sia materico, che fosse uno spazio di cerniera e di filtro tra i diversi edifici storici che compongono quest’area di Milano.
La scelta di una presso struttura, la cui altezza non supera i 12 m, costituisce la soluzione ideale, considerando inoltre il carattere di temporaneità che presenta il Padiglione Informativo nominato EXPO Baloon
La pianta circolare inoltre permette all’edificio di confrontarsi in maniera armonica con i molteplici elementi architettonici e viabilistici che convergono verso Piazza Cairoli.
L’incrocio delle fasce intrecciate opache e trasparenti realizza sulla pelle della struttura una trama a rombi di due tonalità di bianco o trasparenti. Questi ultimi, delle dimensioni di circa 2 metri per lato, creano delle grandi finestre fisse, che si affacciano sia verso gli edifici circostanti sia verso il cielo.
Anche le due vetrate continue simmetriche di larghezza massima di 22 m e altezza massima di 5,5 m, che tagliano la pianta circolare perpendicolarmente alla direzione dell’asse del Sempione, contribuiscono a mantenere la continuità visiva dell’asse storico.
La presso struttura, sostenuta non da colonne di acciaio o cemento, ma solo da aria, simboleggia il nuovo polmone pulsante della città di Milano, centro di esperienziale, educativo e divulgativo dei temi ed eventi legati all’Expo 2015.
Progetto di allestimento e messa in opera
La presso struttura nasce come alternativa alle strutture tradizionali per la copertura di spazi sportivi coniugando la semplicità di esecuzione alla velocità di installazione e rimozione dopo l’EXPO. Proprio l’assenza di strutture portanti e la capacità di coprire ampie superfici ha decretato il successo di una soluzione tecnica che ha avuto una notevole evoluzione negli anni e che attualmente è utilizzata addirittura come struttura permanente alle latitudini dove il clima è sempre freddo. La presso struttura, detta anche struttura pressostatica o ad aria portante è per definizione una struttura tessile a membrana costruita con tessuto ad alta resistenza che raggiunge la sua forma, stabilità e sostegno per mezzo del pre-tensionamento fornito dalla sovra pressione interna. Si distingue dalla tensostruttura per la doppia curvatura sin clastica, anziché anticlastica. La membrana di una presso struttura assume, nella configurazione minima, la forma di semicupola e di porzioni semicilindriche, in cui tutti i punti della superficie tessile sono soggetti allo stesso livello di pretensione dato dalla pressione dell’aria insufflata all’interno.
La copertura è costituita da un sistema di componenti che operano contemporaneamente: l’involucro di tessuto spalmato PVC, il gruppo di ventilazione, i mezzi controllati di entrata e uscita, l’ancoraggio.
L’involucro contiene in modo funzionale la pressione interna che è fornita e mantenuta dal gruppo di ventilazione. La pressione interna gonfia e pre-tensiona la membrana permettendole così di resistere ai carichi esterni del vento e, in parte, della neve. La struttura gonfiabile è saldamente assicurata al basamento per resistere alla spinta verso l’alto provocata dalla pressione interna e dal vento, che produce forze di sollevamento dinamiche. L’ancoraggio al suolo sarà realizzato mediante profili di acciaio zincato a L di 100×100 mm completi di tasselli e accessori per il fissaggio. Queste forze ascensionali sono ripartite lungo tutta la base della copertura dal tubo zincato perimetrale, in modo che il carico non sia concentrato nei singoli punti di attacco. Inoltre, il sistema di ancoraggio assicurando la membrana al terreno, fa anche da sigillo alla base, evitando così perdite d’aria e di pressione all’ambiente.
La presso struttura realizzata sarà a singola membrana di copertura in PES/PVC con laccatura PVDF con film protettivo per Infrared, che grazie alle sue elevate caratteristiche tecniche permette un considerevole risparmio energetico e un confort interno ottimale. Le parti trasparenti romboidali, in rilievo dovuto alla pressione dell’aria, rispetto alle parti opache della membrana realizzata con un sistema ad intreccio, sono in film di PVC tipo Crystal.
L’assenza di strutture portanti permette una flessibilità totale degli spazi sia durante il periodo del suo utilizzo per l’Expo sia durante il suo utilizzo dopo l’Expo. Gli unici elementi di sostegno della presso struttura saranno i pali e gli archi perimetrali atti a sostenere la membrana in caso di afflosciamento, permettendo l’evacuazione in sicurezza degli utenti della struttura. Un sistema di controllo/assistenza in remoto applicato sui gruppi di emergenza sarà comunque in grado di remotare tramite un cavo seriale, un modem radio o gsm tutte le informazioni della macchina, allarmi, parametri funzionamento, settaggi e le informazioni riguardanti la struttura, temperatura ambiente, temperatura interno campo, riscaldamento, luci, allarmi, velocità vento, pressione della struttura. Tutte queste informazioni verranno visualizzate in maniera digitale su computer, attraverso il quale, oltre che visualizzare tali dati, si potrà interagire con la macchina e la struttura, accendendo luci, riscaldamento, ecc. Oltre alle funzioni sopraccitate sarà possibile, anche tramite la connessione ad internet, visualizzare e controllare la macchina e tutto quanto collegato ad essa, nonché aggiornare software e funzioni, permettendo inoltre di interagire direttamente con l’assistenza tecnica, riducendo così tempi e costi di intervento. Per massimizzare il risparmio energetico sarà inserito inoltre un modulo elettronico per la gestione del generatore di emergenza in modalità “sostentatore”, in grado automaticamente, durante le ore del giorno o della notte in cui viene a meno l’utilizzo del bruciatore, di mettere in Stand-by il generatore principale e attivare in modalità elettrica la sola ventilazione del generatore di emergenza garantendo la pressione minima di sostentamento della presso struttura con un impiego minore di energia elettrica. Nel caso si verificasse un qualsiasi errore che richiede l’intervento del generatore di emergenza, in automatico, la centralina riavvia il generatore principale o il motore a gasolio.
Un deck alto 50 cm, che occuperà quasi l’intera area di progetto, ad esclusione degli spazi laterali dedicati al passaggio delle piste ciclabili, e completamente rivestito in legno di teak sia all’interno sia all’esterno, permetterà sia di evitare di realizzare fondazioni profonde sia di localizzare liberamente tutti gli impianti al di sotto della quota di pavimento portata a 57 cm rispetto alla quota di terra. Le pompe di calore, del tipo Rooftop AMC 90, che hanno sia la funzione di tenere in pressione la presso struttura sia di climatizzare gli spazi interni, sono collocate all’interno di due locali tecnici esterni a pianta circolare, anch’essi rivestiti in lamelle verticali di teak. I canali, che partono dalle macchine collocate all’esterno dell’edificio, attraverso il deck, portano l’aria all’interno, che viene diffusa attraverso torrette cilindriche alte 3 metri con funzione di mandata e di ripresa. I generatori di calore, dopo i due anni di utilizzo durante il periodo dell’EXPO, potranno essere ritirati dalla ditta fornitrice, riconoscendone il valore economico. Anche gli impianti elettrici e idraulici viaggeranno all’interno di questo deck. L’illuminazione avverrà sia attraverso faretti puntuali collocati lungo il perimetro interno dell’edificio sia attraverso fasce a led distribuite lungo i bordi superiori delle partizioni interne. Tutte le partizioni interne saranno realizzate mediante sistema a secco al fine di velocizzare i tempi e garantire la massima flessibilità. La suddivisione degli spazi avviene secondo forme organiche, assimilabili ad elementi naturali, conchiglie, sassi, gusci di tartarughe. Ognuna di esse accoglie una funzione: una sala conferenze con 98 posti a sedere, i laboratori per bambini, i depositi e i servizi igienici. Le pareti di chiusura verticale di tali ambienti sono verniciate con gli stessi colori del logo dell’Expo. Lo spazio di ristoro, il bookshop e il centro informazione, realizzati mediante arredi in legno laccato bianco o degli stessi colori delle tramezze, sono distribuiti all’interno del padiglione senza barriere chiuse di separazione. Per garantire la massima adattabilità degli spazi espositivi si è pensato di distribuirli in maniera libera all’interno dello spazio del padiglione. I pannelli espositivi potranno essere sia a terra sia sospesi mediante ganci da ancorare direttamente alla membrana del soffitto.
POST EXPO – LA MOSCHEA DI MILANO
Una volta conclusa l’attività della presso struttura con funzione di Padiglione Informativo per l’Expo, essa potrà essere rapidamente smontata e ricollocata in qualunque altro luogo per svolgere una nuova funzione. Una di queste potrebbe essere ad esempio quella di una moschea della città, grazie al suo spazio interno completamente libero. Infine, terminato il suo ciclo di vita di circa 20 anni, quindi dopo svariati riposizionamenti ed impieghi, l’edificio potrà essere smaltito in appositi impianti e trasformato in polimeri di PVC, o riutilizzato in agricoltura come membrana di copertura per accantonamenti di fieno, grano etc.
Infopoint Expo 2015 Milano – concorso
Il Concept
Considerata la collocazione dell’opera all’interno di un contesto dal forte carattere storico e simbolico, ovvero esattamente in asse tra il Castello Sforzesco e la Via Dante, che conduce al Duomo della città, abbiamo ritenuto fondamentale realizzare una struttura fortemente permeabile da un punto di vista sia visivo sia materico, che fosse uno spazio di cerniera e di filtro tra i diversi edifici storici che compongono quest’area di Milano.
La scelta di una presso struttura, la cui altezza non supera i 12 m, costituisce la soluzione ideale, considerando inoltre il carattere di temporaneità che presenta il Padiglione Informativo nominato EXPO Baloon
La pianta circolare inoltre permette all’edificio di confrontarsi in maniera armonica con i molteplici elementi architettonici e viabilistici che convergono verso Piazza Cairoli.
L’incrocio delle fasce intrecciate opache e trasparenti realizza sulla pelle della struttura una trama a rombi di due tonalità di bianco o trasparenti. Questi ultimi, delle dimensioni di circa 2 metri per lato, creano delle grandi finestre fisse, che si affacciano sia verso gli edifici circostanti sia verso il cielo.
Anche le due vetrate continue simmetriche di larghezza massima di 22 m e altezza massima di 5,5 m, che tagliano la pianta circolare perpendicolarmente alla direzione dell’asse del Sempione, contribuiscono a mantenere la continuità visiva dell’asse storico.
La presso struttura, sostenuta non da colonne di acciaio o cemento, ma solo da aria, simboleggia il nuovo polmone pulsante della città di Milano, centro di esperienziale, educativo e divulgativo dei temi ed eventi legati all’Expo 2015.
Progetto di allestimento e messa in opera
La presso struttura nasce come alternativa alle strutture tradizionali per la copertura di spazi sportivi coniugando la semplicità di esecuzione alla velocità di installazione e rimozione dopo l’EXPO. Proprio l’assenza di strutture portanti e la capacità di coprire ampie superfici ha decretato il successo di una soluzione tecnica che ha avuto una notevole evoluzione negli anni e che attualmente è utilizzata addirittura come struttura permanente alle latitudini dove il clima è sempre freddo. La presso struttura, detta anche struttura pressostatica o ad aria portante è per definizione una struttura tessile a membrana costruita con tessuto ad alta resistenza che raggiunge la sua forma, stabilità e sostegno per mezzo del pre-tensionamento fornito dalla sovra pressione interna. Si distingue dalla tensostruttura per la doppia curvatura sin clastica, anziché anticlastica. La membrana di una presso struttura assume, nella configurazione minima, la forma di semicupola e di porzioni semicilindriche, in cui tutti i punti della superficie tessile sono soggetti allo stesso livello di pretensione dato dalla pressione dell’aria insufflata all’interno.
La copertura è costituita da un sistema di componenti che operano contemporaneamente: l’involucro di tessuto spalmato PVC, il gruppo di ventilazione, i mezzi controllati di entrata e uscita, l’ancoraggio.
L’involucro contiene in modo funzionale la pressione interna che è fornita e mantenuta dal gruppo di ventilazione. La pressione interna gonfia e pre-tensiona la membrana permettendole così di resistere ai carichi esterni del vento e, in parte, della neve. La struttura gonfiabile è saldamente assicurata al basamento per resistere alla spinta verso l’alto provocata dalla pressione interna e dal vento, che produce forze di sollevamento dinamiche. L’ancoraggio al suolo sarà realizzato mediante profili di acciaio zincato a L di 100×100 mm completi di tasselli e accessori per il fissaggio. Queste forze ascensionali sono ripartite lungo tutta la base della copertura dal tubo zincato perimetrale, in modo che il carico non sia concentrato nei singoli punti di attacco. Inoltre, il sistema di ancoraggio assicurando la membrana al terreno, fa anche da sigillo alla base, evitando così perdite d’aria e di pressione all’ambiente.
La presso struttura realizzata sarà a singola membrana di copertura in PES/PVC con laccatura PVDF con film protettivo per Infrared, che grazie alle sue elevate caratteristiche tecniche permette un considerevole risparmio energetico e un confort interno ottimale. Le parti trasparenti romboidali, in rilievo dovuto alla pressione dell’aria, rispetto alle parti opache della membrana realizzata con un sistema ad intreccio, sono in film di PVC tipo Crystal.
L’assenza di strutture portanti permette una flessibilità totale degli spazi sia durante il periodo del suo utilizzo per l’Expo sia durante il suo utilizzo dopo l’Expo. Gli unici elementi di sostegno della presso struttura saranno i pali e gli archi perimetrali atti a sostenere la membrana in caso di afflosciamento, permettendo l’evacuazione in sicurezza degli utenti della struttura. Un sistema di controllo/assistenza in remoto applicato sui gruppi di emergenza sarà comunque in grado di remotare tramite un cavo seriale, un modem radio o gsm tutte le informazioni della macchina, allarmi, parametri funzionamento, settaggi e le informazioni riguardanti la struttura, temperatura ambiente, temperatura interno campo, riscaldamento, luci, allarmi, velocità vento, pressione della struttura. Tutte queste informazioni verranno visualizzate in maniera digitale su computer, attraverso il quale, oltre che visualizzare tali dati, si potrà interagire con la macchina e la struttura, accendendo luci, riscaldamento, ecc. Oltre alle funzioni sopraccitate sarà possibile, anche tramite la connessione ad internet, visualizzare e controllare la macchina e tutto quanto collegato ad essa, nonché aggiornare software e funzioni, permettendo inoltre di interagire direttamente con l’assistenza tecnica, riducendo così tempi e costi di intervento. Per massimizzare il risparmio energetico sarà inserito inoltre un modulo elettronico per la gestione del generatore di emergenza in modalità “sostentatore”, in grado automaticamente, durante le ore del giorno o della notte in cui viene a meno l’utilizzo del bruciatore, di mettere in Stand-by il generatore principale e attivare in modalità elettrica la sola ventilazione del generatore di emergenza garantendo la pressione minima di sostentamento della presso struttura con un impiego minore di energia elettrica. Nel caso si verificasse un qualsiasi errore che richiede l’intervento del generatore di emergenza, in automatico, la centralina riavvia il generatore principale o il motore a gasolio.
Un deck alto 50 cm, che occuperà quasi l’intera area di progetto, ad esclusione degli spazi laterali dedicati al passaggio delle piste ciclabili, e completamente rivestito in legno di teak sia all’interno sia all’esterno, permetterà sia di evitare di realizzare fondazioni profonde sia di localizzare liberamente tutti gli impianti al di sotto della quota di pavimento portata a 57 cm rispetto alla quota di terra. Le pompe di calore, del tipo Rooftop AMC 90, che hanno sia la funzione di tenere in pressione la presso struttura sia di climatizzare gli spazi interni, sono collocate all’interno di due locali tecnici esterni a pianta circolare, anch’essi rivestiti in lamelle verticali di teak. I canali, che partono dalle macchine collocate all’esterno dell’edificio, attraverso il deck, portano l’aria all’interno, che viene diffusa attraverso torrette cilindriche alte 3 metri con funzione di mandata e di ripresa. I generatori di calore, dopo i due anni di utilizzo durante il periodo dell’EXPO, potranno essere ritirati dalla ditta fornitrice, riconoscendone il valore economico. Anche gli impianti elettrici e idraulici viaggeranno all’interno di questo deck. L’illuminazione avverrà sia attraverso faretti puntuali collocati lungo il perimetro interno dell’edificio sia attraverso fasce a led distribuite lungo i bordi superiori delle partizioni interne. Tutte le partizioni interne saranno realizzate mediante sistema a secco al fine di velocizzare i tempi e garantire la massima flessibilità. La suddivisione degli spazi avviene secondo forme organiche, assimilabili ad elementi naturali, conchiglie, sassi, gusci di tartarughe. Ognuna di esse accoglie una funzione: una sala conferenze con 98 posti a sedere, i laboratori per bambini, i depositi e i servizi igienici. Le pareti di chiusura verticale di tali ambienti sono verniciate con gli stessi colori del logo dell’Expo. Lo spazio di ristoro, il bookshop e il centro informazione, realizzati mediante arredi in legno laccato bianco o degli stessi colori delle tramezze, sono distribuiti all’interno del padiglione senza barriere chiuse di separazione. Per garantire la massima adattabilità degli spazi espositivi si è pensato di distribuirli in maniera libera all’interno dello spazio del padiglione. I pannelli espositivi potranno essere sia a terra sia sospesi mediante ganci da ancorare direttamente alla membrana del soffitto.
POST EXPO – LA MOSCHEA DI MILANO
Una volta conclusa l’attività della presso struttura con funzione di Padiglione Informativo per l’Expo, essa potrà essere rapidamente smontata e ricollocata in qualunque altro luogo per svolgere una nuova funzione. Una di queste potrebbe essere ad esempio quella di una moschea della città, grazie al suo spazio interno completamente libero. Infine, terminato il suo ciclo di vita di circa 20 anni, quindi dopo svariati riposizionamenti ed impieghi, l’edificio potrà essere smaltito in appositi impianti e trasformato in polimeri di PVC, o riutilizzato in agricoltura come membrana di copertura per accantonamenti di fieno, grano etc.